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Pertini: le infinite strade del sorriso


Nel corso della nostra attività presso l’Ospedale Pertini, per fortuna, sono rare le volte in cui ci scontriamo con “casi difficili”. Quando però ciò accade, può capitare di avere un blocco.

Quando si svolge un’attività non di routine, è naturale prendersi un momento per pensare ed elaborare quale “strategia” adottare.
È proprio questo che è successo con Roberta: una bimba di 2 anni e pochi mesi, affetta probabilmente da autismo o patologia affine.
Vi è mai capitato di non riuscire ad esprimere ciò che sentite o ciò che vorreste dire?

non riuscire ad esprimere ciò che sentite o ciò che vorreste dire
Autismo: non riuscire ad esprimere ciò che si sente

Avete mai provato la conseguente sensazione di frustrazione e di rabbia?
Ecco.
È esattamente ciò che accade a Roberta.
Si arrabbia, si arrabbia tanto. Urla, morde, scalcia, si agita, anche per cose che possono apparire banali, secondo il nostro limitato punto di vista.
Roberta non riesce a comunicare anche il semplice dispiacere per la mamma che ha preso la mela da lei offerta, perché era di un’altra bambina.
Cosa fare in questi casi?

Qual è il giusto approccio per interagire?

Come aiutare Roberta ad esprimersi e la mamma a distrarsi?

Come fare per strappare un sorriso ad una bambina meravigliosa, se il canale verbale è bloccato sia in entrata che in uscita?
Ma qui ci si è accesa una lampadina e i ricordi sono affiorati, riportandoci al raduno di Napoli e al laboratorio di musicoterapia del nostro buon Angelo.

Musicoterapia
Musicoterapia con Angelo Morsellino

Angelo ci ha mostrato quanto lo strumento musicale, generando vibrazioni e suoni, possa trasformarsi in una valvola di sfogo di tutto ciò che la mente crea e che in un modo o nell’altro ha bisogno di manifestarsi.
L’effetto terapeutico della musica si realizza su tutti, ma in modo particolare proprio su chi non riesce a comunicare.
Ci ha raccontato che la comunicazione non è necessariamente quella verbale, ma anche corporea, che si produce con il movimento necessario per la percussione dello strumento e che costituisce un’ottima modalità di comunicazione.
Un vero e proprio sfogo, in sostanza.
Nella ludoteca del Pertini non avevamo strumenti musicali. Avevamo però tanti oggetti.
Tanti oggetti con cui interagire fisicamente.
Tanti oggetti da toccare e condividere.
Tanti oggetti da usare per creare suoni.
Tanti oggetti, leggeri e innocui, da lanciarci per giocare a farci la guerra.
È successo così: alternando pianti e silenzi, alla fine Roberta ci ha regalato il suo prezioso sorriso.
Ed è stato uno dei sorrisi più belli e importanti che avessimo mai visto!

Sorriso
Tutte le strade portano al…sorriso!

Una risata a crepapelle solo perché una palla di spugna, tra un volo e l’altro, era finita sulla testa del nostro clown Cristina.
Qui ci è arrivata la lezione che Roberta ha voluto impartirci e di cui abbiamo fatto tesoro: per quante diversità ci siano, non è possibile non ridere.
Tutte le strade portano al…sorriso!


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