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Tag: bambino

Quanto è importante che i bambini stiano a contatto con la natura

Ripristinare il contatto con la natura è un qualcosa di doveroso, per i più piccoli ma non solo. L’abitudine di stabilire un rapporto con il verde, le piante e gli alberi dovrebbe avere più valore nella società moderna. Per quanto riguarda i bambini, è importante stare all’aria aperta, nei parchi e nei prati, respirando aria pulita e stabilendo un vero e proprio legame con la natura, dal quale derivano numerosi effetti benefici per lo sviluppo e per il benessere fisico e psicologico. Infatti sono molti i pedagogisti che dimostrano quanto, stare a contatto con la natura sia salutare per i bambini.

 

Perché è importante il contatto con la natura

Innanzitutto è bene sapere che il contatto con la natura ed in generale, lo stare all’aria aperta è un vero toccasana, in quanto aiuta anche nella prevenzione delle malattie infettive. Secondo molti studi infatti, si evidenzia che trascorrere molto tempo in luoghi al chiuso espone i bambini al contatto con virus e antropotossine, che sono presenti in grande quantità nei luoghi più affollati. Purtroppo i bambini sono spesso esposti a questo tipo di ambienti, specie nelle classi affollate della scuola. Un luogo chiuso e affollato si riempie di un’aria che di lì a poco diventa insalubre, ed è quindi pericolosa per il bambino. Per questo motivo, la prevenzione migliore contro i virus la si fa all’aria aperta, tra gli alberi e sui prati.

 

 

I benefici dello stare a contatto con la natura

Chiariti i punti per cui bisogna stare più tempo all’aria aperta e meno al chiuso, è bene conoscere quali sono concretamente gli effetti positivi dello stare a contatto con la natura. Il contatto con la natura aiuta nel sostegno dello sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino; migliora la resilienza; migliora lo stress e riduce sensibilmente l’ansia; migliora la capacità creativa; favorisce l’attenzione e l’elasticità mentale; sviluppa intelligenza ed attenzione nei confronti della natura; contribuisce allo sviluppo del senso dell’avventura; migliora le attività motorie di coordinazione ed equilibrio; affina l’attitudine alla gentilezza; genera serenità e tranquillità; genera una sensibilità particolare, sin dai primi momenti, su temi etici del rispetto dell’ambiente e contribuisce allo sviluppo di un senso civico rinnovato; migliora le capacità di muoversi in autonomia.

 

 

Il contatto con la natura e le false credenze

Stare a contatto con la natura porta questi benefici. Lo dice l’esperienza ma lo confermano anche gli studi scientifici e le opinioni di persone illustri come Maria Montessori, la quale più volte si espresse a favore delle attività all’aria aperta per il benessere dei bambini. Tuttavia in Italia i piccoli passano ancora troppo poco tempo a contatto con la natura. Questo accade perché alla base, vi è la falsa credenza secondo cui, se il bambino esce si ammala. In realtà è esattamente il contrario: i bambini si ammalano perché escono troppo poco all’aria aperta. Passano molto più tempo al chiuso, con temperature artificiali e pochi ricambi d’aria; è questo che determina poi il malanno. Scientificamente parlando, lo stare all’aria aperta non comporta alcuna controindicazione.

 

 

La natura come apprendimento

La natura per i bambini può essere anche un luogo in cui imparare tante cose. Il contatto con la natura aiuta i piccoli a toccare con mano quelle che sono delle cose individuate solo sui libri scolastici, ma che in realtà, si presentano vere e concrete tra gli alberi e le piante. La natura è una fonte gratuita di stimolazione sensoriale e di emozioni; una vera e propria miniera inesauribile di informazioni preziose per la crescita e lo sviluppo cognitivo del piccolo. La natura poi aiuta a migliorare il coordinamento fisico, ed accrescere le competenze motorie, grazie alla non linearità dei terreni incolti, e grazie alla necessità di correre, saltare, arrampicarsi e salire. Un bacino di risorse interminabile.

Le coccole fanno bene ai bambini

Le coccole fanno bene ai bambini? La risposta è si. A dirlo è la scienza, sulla base di dati verificabili, frutto di numerose ricerche fatte in merito. Una conferma avvalorata scientificamente quindi, che smentisce, quanto ritenuto finora, ossia che, le troppe coccole, rendano i bambini viziati e mammoni. Secondo le ricerche invece, le coccole ed i gesti affettuosi nei confronti dei propri figli, influiscono positivamente sul benessere fisico e psichico del bambino.

Le coccole? Utili e necessarie

Secondo i ricercatori, le coccole sono praticamente necessarie per il corretto sviluppo dei più piccoli. Stando a quanto rilevato da prestigiosi istituti quali l’University of British Columbia ed il British Columbia Children’s Hospital Research Instutute, i bambini avrebbero bisogno del contatto fisico con i genitori, sin dai primi attimi di vita. Questo perché, tale contatto sembra produrre effetti positivi sull’espressione dei geni coinvolti nello sviluppo del sistema immunitario, e nei meccanismi che regolano il metabolismo. Per questo motivo, tenere in braccio il proprio figlio, non è solo un momento strettamente privato, ma anche un vero e proprio atto di protezione per il piccolo; una protezione a tutto tondo.

Gli effetti delle coccole sullo sviluppo psichico

Oltre ai prestigiosi istituti di ricerca, anche gli psicologi ed i terapeuti esperti dell’età evolutiva, si occupano costantemente di rilevare gli effetti delle coccole sullo sviluppo dei minori. Secondo gli esperti, la sensazione di benessere che deriva da un gesto affettuoso, avrebbe origine a livello neuronale: una sorta di reazione del corpo ad ogni carezza che la pelle percepisce. Dalle ricerche poi, è emerso che le coccole costituiscono una forma imprescindibile di attaccamento, una delle prime relazioni che l’individuo va a stabilire nel corso della sua vita. Le coccole, in sostanza, sono il collante che rende possibile il legame tra il genitore ed il figlio. Le stesse coccole, servono al piccolo per rilassarsi o per eliminare le paure. In pratica, hanno un vero e proprio effetto terapeutico. E sono i genitori a praticarlo.

Coccole ed emozioni

Se lo dice la scienza, c’è assolutamente da fidarsi. Secondo le ricerche, c’è da rilevare che i bambini che ricevono manifestazioni d’affetto più frequenti, sono più rilassati e meno inclini all’ansia. Inoltre, le coccole possono anche essere usate come mezzo, per insegnare ai bambini la gestione delle emozioni. La carezza ed il prendere in braccio il piccolo, sono infatti ritenuti come veicolo per comunicare attraverso gesti e parole, il conforto o l’approvazione. D’altronde i bambini sono affettuosi per natura, per questo, anche un solo abbraccio, può fare tanto e comunicare tantissimo.

A volte basta un abbraccio

L’abbraccio rappresenta un pò la quintessenza del gesto affettuoso, della coccola. L’abbraccio è contatto fisico puro. Per il bambino, questo semplice gesto è d’importanza fondamentale. A volte, specie per la mamma, basta prendere in braccio il piccolo e portarselo al cuore, per calmare un pianto. L’abbraccio costituisce per un bambino un calmante naturale, meglio delle altre coccole. Dal punto di vista scientifico, poi, gli effetti positivi dell’abbraccio si verificano con la produzione di ossitocina, il cosiddetto ormone della felicità, che infonde al piccolo, una grande sensazione di benessere.

Mai abbastanza

Le coccole fanno bene al bambino. Il contatto pelle a pelle favorisce lo sviluppo di sensazioni di benessere a livello ormonale, che sicuramente producono effetti positivi nel piccolo. Nel medio-lungo termine, questo si traduce in un miglioramento sul piano fisico e psicologico, oltre che affettivo. I dati lo confermano e sembra essere proprio così. Per questo motivo, la dicotomia secondo cui, troppe coccole siano dannose per i bambini, è destinata ad essere confutata. Anzi, sembra proprio che, al contrario di quanto si creda, le coccole siano fondamentali per la socialità del bambino, e non ce ne sono mai abbastanza. Ogni coccola, ogni abbraccio, ogni gesto affettuoso, crea un legame forte tra il genitore ed il figlio. Un legame che aiuterà il bambino in tutte le sue fasi di sviluppo.