Cos’è e quanto funziona la Pet Therapy
Il legame dell’uomo con gli animali ed i suoi effetti benefici. Gli studi sembrano confermare che nell’interazione tra uomo e animale, ci siano degli aspetti che influiscono positivamente sulla salute. Per questo motivo nasce la pet therapy: una terapia mirata, che sfrutta questo legame ancestrale per stimolare la sfera emotiva del paziente, favorendo nuovi stimoli e nuovi meccanismi d’interazione. Ma che cos’è, davvero la pet therapy? e funziona?
che cos’è la pet therapy
Viene definita pet therapy, quella tipologia di approccio terapeutico dolce, che sfrutta le interazioni tra gli uomini e gli animali, al fine di ricavare effetti positivi sulla salute del paziente, mediante lo stimolo delle attività emozionali dello stesso. Il termine “pet therapy” è stato coniato intorno agli anni ’60, da un medico americano, lo psichiatra Boris Levinson, il quale riscontrò gli effetti positivi del rapporto tra un cane, Jingles ed un paziente autistico. Prima di avere un nome però, la pet therapy è stata ampiamente applicata, praticamente da sempre. Sembra infatti, che già gli antichi greci credevano che gli animali fossero d’aiuto nella cura e l’assistenza delle persone malate. Poi, questo tipo di terapia è stato usato molto nelle terapie per il miglioramento di soggetti disabili o affetti da disturbi mentali. Successivamente, gli animali hanno funto da compagnia e da cura per i disturbi post-traumatici da stress, una terapia applicata sovente, ai reduci della Seconda Guerra Mondiale.
Gli animali della pet therapy
La pet therapy è una terapia che prevede la vicinanza tra il paziente e l’animale; ma quali sono gli animali più indicati per questo tipo di terapia? Ce ne sono vari, non solo cani e gatti, ed a seconda dell’animale, si predispone un tipo di terapia ad hoc:
- Cat therapy: in questo caso i protagonisti sono i gatti
- Dog therapy: la terapia utilizza i cani
- Onoterapia: la pet therapy con gli asini
- Pet therapy con i cavalli
- Pet therapy con i conigli
Ognuno di questi animali apporta effetti benefici, sin dal momento in cui va ad intessere un rapporto con il paziente.
Applicazioni della pet therapy
Nella maggior parte dei casi, gli animali che fanno parte della terapia, sono domestici, ma come abbiamo visto, ce ne sono anche altri. L’approccio è basilare e permette tramite l’utilizzo di un linguaggio semplice e ripetitivo, l’interazione tra uomo e animale. Dalla terapia si ricava un miglioramento delle condizioni psico-fisiche del paziente e l’instaurazione del pensiero positivo. La pet therapy quindi, è fortemente indicata per le varie tipologie di depressione: gli animali, letteralmente spezzano circoli viziosi della depressione, offrendo continui stimoli nuovi per la comunicazione e, soprattutto per abbandonare l’isolamento. Inoltre, ad avvalorare ancora di più la sostenibilità della terapia con gli animali, ci sono i benefici riscontrati nella cura dell’Alzheimer, per cui, talvolta ci sono centri specializzati, in cui il paziente è affiancato da un animale domestico.
Come funziona la pet therapy
Il punto di partenza è uno: il legame affettivo tra paziente ed animale. Questo rapporto, va a rafforzare l’autostima ed a garantire sicurezza e miglioramento delle relazioni sociali. L’animale rende più accettabile la patologia o la condizione di disagio, infondendo nel paziente, una vera e propria scarica di energia positiva. La terapia, comunque è gestita mediante somministrazione da parte di uno psicologo o psichiatra, ma non si esclude che, in futuro, si potrebbe assistere alla nascita di un vero e proprio settore medico indicato.
Pet therapy per i bambini
Nel caso specifico in cui, i pazienti siano bambini, la pet therapy è fortemente indicata, perché oltre all’aspetto benefico, la vicinanza con gli animali favorisce anche lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei più piccoli. Il contatto con gli animali favorisce nel bambino, apprendimento, capacità d’osservazione, responsabilità e creatività. Nel caso di bambini affetti da disabilità, quello che si va a creare con l’animale è un rapporto di affettivo puro ed autentico, che può costituire la motivazione necessaria per affrontare le cure ed i piccoli problemi quotidiani.
La cura degli anziani
La pet therapy, in particolare quella con gli animali da compagnia, può essere indicata anche nella cura degli anziani. L’obiettivo è ripristinare una certa stabilità emotiva nel paziente; per questo motivo, la possibilità di dedicarsi al gioco con un cane o un gatto, la possibilità di prendersene cura, sono stimoli decisivi in termini di stimolo delle attività emozionali dell’anziano. Grazie agli animali, si può sviluppare un processo emotivo rinnovato, volto al ritorno del buonumore.
Gli effetti della pet therapy su pazienti autistici
Aspetti positivi della terapia con gli animali, sono stati riscontrati anche nella terapia per pazienti affetti da autismo. Il programma terapeutico prevede l’approccio relazionale con un animale, per verificarne gli effetti. I risultati sono talvolta entusiasmanti, in quanto è stato rilevato che, l’interazione con un animale, stimola nel paziente, un miglioramento dell’attenzione. Altri aspetti positivi che si rilevano, riguardano una maggiore sicurezza nella gestione del proprio corpo.
I benefici
Se la pet therapy migliora la sfera emotiva, è chiaro che, a conti fatti, si riscontrino benefici su tutto il corpo. In particolare si rileva che, la terapia migliori la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca; migliora il benessere psicologico tramite l’attività ludica e la cura dell’animale; elimina o contrasta i casi di solitudine; riduce lo stress; aumenta il senso di responsabilità; favorisce empatia e comunicazione. Insomma, la terapia con gli animali funziona, ed il miglioramento sull’uomo è verificato e totale.