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Perché le bolle di sapone piacciono ai bambini

Le bolle di sapone sono uno dei primi giochi che i bimbi conoscono. Sin dai primi anni di vita, un semplice contenitore di plastica con acqua e sapone e un bastoncino, creano quella piccola magia delle bolle che fa divertire tanto i bambini. Le bolle di sapone mettono d’accordo bambini e  genitori: piacciono tanto ai piccini quanto ai grandi. Questo è un gioco che può avvicinare molto i genitori ai propri figli perché anche i grandi si divertono a fare bolle di sapone. Inoltre si può creare un gioco davvero avvincente, sottoforma di sfida, per creare ancora più enfasi nella produzione di bolle. Cosa c’è di meglio di una bella sfida tra genitori e figli, a chi produce le bolle migliori? perché, se da un lato i piccoli si divertono a fare bolle e a vederle svolazzare, dall’altro i genitori preferiscono questo gioco, per le sue implicazioni positive nello sviluppo del bambino.

 

 

Le bolle di sapone: uno strumento per l’autocontrollo

 

Il gioco delle bolle di sapone insegna l’autocontrollo. Un gioco che si presenta come innocuo e divertente ha dei risvolti positivi, insegnando ai più piccoli il controllo e la gestione di impulsi ed emozioni: tramite le bolle di sapone si sviluppa l’autocontrollo dei bambini. In che modo influisce? Semplice. In primo luogo, il gioco delle bolle di sapone può essere eseguito sempre e comunque, in qualsiasi luogo ed in qualsiasi contesto. In casa o meglio, in giardino o per strada, anche in caso di disagio, il bambino può giocarci. Grazie alle semplici bollicine il bambino riesce a controllare le proprie emozioni e focalizzarsi sulle stesse.

 

 

 

Perché i bambini amano le bolle di sapone

 

Le bolle di sapone sono essenzialmente un gioco, ed è per questo che i bambini le fanno spesso. Amano perdersi  con lo sguardo mentre inseguono virtualmente le bolle e si concentrano tantissimo per farle molto grandi e con un tragitto duraturo. Ma i motivi per cui questo gioco riscuote un successo intramontabile, sono due:

  1. I bambini amano le bolle di sapone. Queste volano al vento, assumono dimensioni differenti e poi si dissolvono. I bambini le adorano
  2. Fare bolle di sapone è una sfida. La sfida a chi riesce a fare bolle di sapone più grosse, a chi riesce a farle volare più lontane oppure, a chi riesce a produrre bolle che scoppiano più tardi possibile.

 

 

Come si gioca alle bolle di sapone

 

Tutto il necessario per giocare con le bolle di sapone si trova in vendita: la classica boccetta in plastica ed il tappo con l’aggeggio all’estremità, entro cui bisogna soffiare per produrre bolle di sapone. Quest’ultimo è indispensabile per la riuscita del gioco; se da un lato, si può sostituire la boccetta con qualche contenitore di qualsiasi forma e dimensione, dall’altro, la bacchetta utilizzata per soffiare deve essere quella, e difficilmente si trova una degna sostituzione. Ad ogni modo, è possibile preparare tutto l’occorrente anche in casa, l’importante è il gioco. Una volta invitato il bambino al gioco, bisogna creare un’atmosfera che favorisca calma e concentrazione. L’autocontrollo si sviluppa praticamente in automatico dato che, per la riuscita del gioco, ovvero, la produzione delle bolle, il bambino dovrà stare fermo il più possibile e dovrà resistere alla tentazione di scoppiare le bollicine appena prodotte.  In questi casi il genitore può “sfidare” i piccoli a dimostrare di essere capaci di stare fermi e non scoppiare le bolle, facendo scattare quella resistenza interna che porterà alla produzione di bolle che, lentamente finiranno sul pavimento.

 

 

Bolle di sapone: autocontrollo e gioco libero

 

Certo, questo gioco favorisce concentrazione ed autocontrollo, ma è anche vero che, nelle primissime fasi della vita, fino ai due anni di vita del piccolo, si può lasciare che le bolle vengano soffiate via, sfiorate o scoppiate dal bambino. Questa sarà una sua reazione automatica, specie per le prime volte in cui giocherà con le bolle, quando, spinto dalla curiosità, sarà propenso a rincorrerle e toccarle. In quei momenti, sarebbe anche carino che il bambino approfondisca e si senta libero, pur sotto la supervisione di un adulto che vigili, evitando che possa ingerire qualche bolla.

 

 

 

 

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